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Indecenza-Lecce: resuscita la Reggina

Giallorossi ridicoli nella ripresa

REGGIO CALABRIA - Agghiacciante, inaspettato e impronosticabile: con queste 3 parole si può descrivere quanto è accaduto al "Granillo" di Reggio Calabria, dove è andata in scena l'ennesima vergogna-giallorossa.

Ci voleva un'impresa-super, a resuscitare dai suoi problemi una derelitta Reggina, con una società alla deriva, giocatori che vanno via senza neanche avvisare e ambiente infernale in aperta contestazione: ebbene, il Lecce (esperto in queste imprese ai confini della realtà) ci è riuscito in pieno.

L'analisi - Pagliari deve fare a meno di Miccoli infortunato e di Mannini squalificato; tornano a disposizione Lopez, Papini e Carrozza, ma rispetto alla gara contro il Matera non cambia nulla, entra solo Diniz dietro, confermatissimo il trio davanti, Lepore-Moscardelli-Herrera.

Pronti-via - Lecce subito avanti, con Moscardelli che di testa realizza la sua 11° perla stagionale. Grande merito a Lepore, che pennella per il centro dell'area dove il bomber giallorosso brucia sul tempo l'ex Cirillo. Pare tutto facile per i giallorossi. Il numero 10 salentino è in serata di grazia, regala tocchi d'alta scuola. Reggina nel pallone, Aronica rischia il rosso (pessima entrata su Salvi, da rivedere), mentre Herrera si fa beffe di tutta la difesa amaranto, seminando il panico nella metà campo avversaria.

Resurrezione - Il 1° tempo scivola senza sussulti, con il Lecce che ha il torto di non affondare il colpo del k.o., mentre la Reggina che rientra in campo dagli spogliatoi appare rigenerata. Il Lecce? Sparisce dal campo, completamente, avulso da tutto. La pressione amaranto già al 54° meriterebbe un rigore (forse), con Masini "tamponato" in area da un incauto intervento di Diniz: per l'arbitro tutto regolare. Pagliari prima "va" di staffetta Gomez - Sacilotto (1° cambio) poi deve rinunciare a Vinetot (infortunato, 2° cambio), per Lopez. Il Lecce perde la bussola, Alberti (ex Bari ed ex Lecce) lo capisce e inserisce la marcia Viola nel motore dell'attacco amaranto.

Mosse azzeccate - Le mosse amaranto sono tutte giuste: minuto 66, Armellino batte una punizione da destra per la testa di Masini, che batte Caglioni. Il Lecce entra nel tunnel, non ne uscirà più. Pagliari toglie Herrera (ectoplasmico il suo 2° tempo, un fantasma), butta dentro Della Rocca, che per la verità non sfigura. Il bomber (mancato) ha l'occasione giusta, ma l'esperto Belardi dice di no e sulla ribattuta Moscardelli non ha il riflesso giusto. E' il sipario sul Lecce, che definitivamente tira i remi in barca (vergognosamente).

L'incredibile - I giallorossi affondano: prima Viola impegna Caglioni severamente, poi sulla ribattuta è più lesto di tutti Maimone, che a 3 minuti dalla fine fa impazzire il "Granillo". La Reggina non soffre nel finale (giusto qualche palla buttata nel mezzo dal Lecce) e dopo 5 minuti di recupero i giallorossi raccolgono l'ennesima figuraccia esterna. In molti dovranno riflettere su questa vergogna. L'impressione è che davvero il calcio leccese stia grattando il fondo del barile.

REGGINA-LECCE 2-1

RETI: 4' p.t. Moscardelli (L), 20' s.t. Masini (R), 41' s.t. Maimone (R).

REGGINA: Belardi, Di Lorenzo, Ungaro, Cirillo, Aronica, Mazzone (26' s.t. Zibert), Gallozzi (28' s.t. Karagounis), Armellino, Balistreri (17' s.t. Viola), Maimone, Masini. A disp: Kovacsik, Candemi, Gjuci, Louzada. Allenatore: Alberti.

LECCE: Caglioni, Diniz, Di Chiara, Vinetot (17' s.t. Lopez), Abruzzese, Salvi, Lepore, Papini, Moscardelli, Filipe Gomes (14' s.t. Sacilotto), Herrera (22' s.t. Della Rocca). A disp: Scuffia, Beduschi, Carrozza, Bogliacino. Allenatore: Pagliari.

ARBITRO: Di Martino di Teramo.

Ammoniti: Aronica, Maimone e Masini (R), Sacilotto e Di Chiara (L). Recupero: 0' p.t., 5' s.t.

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