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Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio

Tornano le nostre "freddure" sulla prestazione dei giallorossi: da non perdere

LECCE - Anche per questo turno di Coppa Italia ecco le pagelle poco serie di SoloLecce.it. Da non perdere, ma anche da prendere non troppo sul serio…, mi raccomando!

FALCONE - Probabilmente aveva parcheggiato male l'auto nella nuova viabilità del “Via del Mare”, perché sul primo gol di Tounkara è in una posizione in cui un portiere normale non l'abbiamo visto mai, nella terra di nessuno. Troppo avanti per parare, troppo indietro per uscire. Per il resto povero lui: un portiere dovrebbe passare il ritiro a oliare l'affinità con la difesa, ma davanti gli mettono ogni volta i primi due che capitano. Su questo è assolto per non aver commesso il fatto. VOTO 5.

GENDREY - Parte a destra, poi fa il centrale d'emergenza e lo fa anche discretamente. Non è per lui e Blin che il Lecce affonda. VOTO 6.5.

BLIN - Convince. Da centrocampista “passista”, o lento se preferite non essere gentili, indietreggiare in difesa viene spesso agevole. Lui ricopre il ruolo di centrale come se l'avesse sempre fatto. Zero colpe sui gol. VOTO 6.5.

DERMAKU - Si fa male ed è pure colpa sua, peggio per lui: non si era mai visto un difensore che su un pallone a campanile lo lascia rimbalzare con l'attaccante alle spalle in corsa. Si fa infinocchiare, prova a recuperare e qualcuno dei suoi muscoli gli dice che è meglio tornarsene in infermeria. VOTO 4.5.

BASCHIROTTO - Inadeguato. Negli ultimi minuti Baroni lo deve spostare centrale per sottrarlo alle prese per il culo di tutti gli avversari che si ritrova sulla sua zona che lo saltano come fosse un pivello. VOTO 4.

GALLO - Alla lunga perde lucidità, mette dentro cross tutti leggibili e scontati nel momento di massimo sforzo, ma per il resto è uno di quelli che con Blin e Gendrey tiene la barra dritta. Ci è piaciuto. VOTO 6.

HELGASON - Quando si alza la lavagnetta con il suo numero di maglia per la sostituzione ci accorgiamo della sua presenza. Ectoplasmico. Inutile alla causa. La Serie A per lui è un regalo, dovrebbe baciare la terra su cui cammina. Calciatore da amichevole infrasettimanale o da ritiro estivo. Quando la partita è inutile brilla sempre. Solitamente quando non servono le palle. VOTO 4.

DI MARIANO - Un bell'assist per Colombo che a momenti raddrizza la baracca all'ultimo minuto dei Supplementari. VOTO 6.

HJULMAND - Sta lavorando molto sulla cattiveria agonistica, caratteristica che la sua eleganza aveva sin qui messo in disparte, sentendosi ed essendo superiore alla media dei suoi avversari di zona. In vista della A, si nota subito, sta mettendo applicazione su quel che gli manca per essere un centrocampista totale e ora randella pure. Mette Colombo davanti alla porta per il 2-3 con un colpo da biliardo, ma prima perde anche un pallone sanguinoso per eccesso di confidenza, una situazione su cui Blin in chiusura è provvidenziale. VOTO 6.5.

BISTROVIC - Un'ora abbondante per dimostrare qualità davvero superiori alla media. Capacità di inserimento, di contrastare l'avversario, lettura del gioco, intelligenza tattica. Anche solo a livello posturale mostra di essere un elemento sempre messo bene per affrontare quel che sta per accadere, anche di imprevisto. E' il migliore del Lecce, con Strefezza. VOTO 7.

GONZALEZ - Non ha ancora finito di allattare che già si permette di entrare in campo coi nervi a fior di pelle (chissà perché poi! Non avrà fatto i compiti di matematica?). Rifila calci senza giocare mai a calcio. Prende un giallo, sfiora il rosso che gli viene evitato da un arbitro più modesto di lui nelle scelte. Tornasse sul pianeta Terra. VOTO 4.

STREFEZZA - A Parma non c'era e abbiamo scritto che si era notato, infatti quando c'è si vede eccome. Canalizza tutto il gioco d'attacco del Lecce ed è l'unico elemento realmente pericoloso. Segna un gol dei suoi, con i tempi di inserimento nell'azione perfetti, per “spaccare” l'area. Con Bistrovic, Hjulmand e pochi altri è uno dei tre o quattro calciatori di Serie A presenti sul terreno di gioco. VOTO 7.

CEESAY - La volontà e la voglia nel calcio e nella vita non bastano, altrimenti se tutto si misurasse con la voglia e la forza di volontà saremmo tutti astronauti, piloti di Formula Uno, cantanti affermati, attori belli e ricercati. La volontà non basta, le qualità sembrano mediocri. Sembrano. Speriamo che sembrino e basta. VOTO 4.

COLOMBO - Non per fare paragoni a tutti i costi ma Coda mangiava l'erba per terra, dava sportellate, cadeva, si rialzava, aveva “garra”. Lui ha paura che gli si sporchi la maglietta. Gioca come un bambino viziato al parco. Segna e fa l'unica cosa buona di tutta la sua partita in cui tocca pochissimi palloni ed è sempre seminascosto. VOTO 4.5.

DI FRANCESCO - Sino a che ha birra nel motore fa sfoggio del suo valore tecnico, sfiora una rete, duetta da fascia a fascia con Strefezza cercando spesso il compagno e il cambio di fronte che possa sorprendere la difesa avversaria. Detta l'assist preciso per il vantaggio illusorio del Lecce. Esce cotto. VOTO 6.5.

LISTKOWSKI - Con Helgason compone una coppia da amichevole. Quando il gioco si fa vero lui sparisce. Sono anni che è così la storia. Potrà dire ai nipotini di aver giocato in A, lo guarderanno stupefatti per la botta di fortuna avuta. VOTO 4.

BARONI - A meno di una settimana dal via al campionato non ha dato una identità alla squadra, continuamente stravolta dalla “cura” rivitalizzante (si spera…) del mercato, ma accanto a questa premessa dobbiamo aggiungere che anche lui ci mette del suo. Un allenatore che non ha in testa neanche chi sarà il capitano della sua squadra ha molte idee che si affastellano tra loro, è evidente. Tante soluzioni, troppe, quasi tutte armi spuntate per la categoria che sta per affrontare. Essere “aziendalisti” non vuol dire sottoporsi all'agonia del patibolo. Poi se a lui sta bene fare la Serie A con elementi impresentabili come Baschirotto e Ceesay o calciatori da amichevole infrasettimanale come Helgason e Listkowski, beh, in bocca al lupo, auguri. A noi che teniamo al Lecce non sta bene. Dimostri di tenerci anche lui, chieda chiarezza, rinforzi. Rinforzi veri. La Serie A così è terrore nel buio, come quel vecchio film di seconda categoria. Mister, così ci sbranano. VOTO 4.

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