
MADRE UCCISA A RACALE A COLTELLATE, la linea della difesa: "Filippo va curato, non condannato"
Omicidio di Racale: la linea della perizia psichiatrica è quella che seguirà la difesa di Filippo Manni
LECCE - “Filippo Manni entra ed esce dalla infermeria del carcere, assume psicofarmaci, è sempre confuso, perso nel vuoto: non ha bisogno di una condanna esemplare, ma di essere aiutato, curato, salvato”.
E' la linea della difesa del ragazzo che ha ucciso con decine di coltellate la madre, Teresa Sommario, 53enne di Racale sorpresa alle spalle, aggredita e uccisa dal figlio dopo un banale litigio in famiglia.
Nei prossimi giorni per il giovane 21enne sarà chiesta la perizia psichiatrica al fine di dimostrare o meno se fosse in grado di comprendere il gesto che stava compiendo quel maledetto 17 giugno scorso.
Secondo la difesa il ragazzo non era in condizioni di punibilità al momento dell'omicidio, continua a distanza di giorni a stare male, spesso in stato del tutto confusionario, costretto a ricorrere a cicli di psicofarmaci per portare avanti le sue giornate in carcere.
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