VERONA - Il tecnico del Verona Marco Baroni ha rifiutato il rinnovo del contratto al 2026 che ha proposto la società gialloblù sulla scia della meritata salvezza dei veneti, frutto soprattutto del gran lavoro dell'ex allenatore del Lecce in un contesto societario complicatissimo.

La rottura è arrivata nel corso della mattinata, quando le parti si sono messe attorno al tavolo per programmare la stagione 2024/2025.

Stagione che sarà senza Baroni in panchina al “Bentegodi” e che rischia di essere di stop per la carriera dell'allenatore fiorentino.

Il contratto di Baroni, infatti, si è già rinnovato automaticamente di un anno, il prossimo, con la salvezza del Verona, per la clausola inserita dopo l'addio al Lecce. Ora questa rottura potrebbe portare il Verona a lasciare fermo Baroni per un anno, sino allo svincolo.

Per la panchina dei gialloblù avanzano i nomi di Dionisi e Inzaghi, rispettivamente reduci da altrettanti esoneri alla guida di Sassuolo e Salernitana.

La rottura di Baroni con i vertici societari del Verona ripropone la stessa trama del film dell'estate scorsa con il Lecce, quando l'ex difensore centrale del Lecce di Mazzone rifiutò le condizioni di rinnovo proposte dalla società giallorossa.