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L'INTERVISTA. STICCHI DAMIANI: "lunedì al lavoro, Serie A o B continueremo a crescere. Proviamoci per i tifosi"

Le parole del Presidente del Lecce alla vigilia dell'ultima giornata di campionato

LECCE - Dentro o fuori, -1 alla verità.

Parla Saverio Sticchi Damiani, il Presidente del Lecce, con tantissimi temi da sviluppare per i nostri lettori. ECcoli.

Impresa - "Abbiamo sempre detto che sarebbe stata un'impresa difficilissima, siamo una neopromossa che viene addirittura dalla C. E' un grande risultato essere arrivati a giocarcela sino all'ultima giornata, al termine di un campionato reso più difficile dall'emergenza sanitaria legata al coronavirus".

Meriti - "Lecce già meglio del Brescia primo in B e della SPAL consolidata in A nelle ultime stagioni, che si sta giocando la permanenza con un Genoa costruito per obiettivi più importanti e con budget che non sono neanche lontanamente vicini ai nostri".

Rimpianti - "Ho chiesto ai ragazzi di guardare solo avanti, di vincere questa partita, poi si vedrà cosa avremo ottenuto. C'è molto rammarico per qualche scelta sfortunata al VAR: ne sarebbe bastata una in meno per giocarsi il campionato all'ultima giornata davanti al Genoa. Ma adesso non pensiamoci più, concentriamoci su questi novanta minuti".

Regolarità del campionato - "Conosco la correttezza di Parma e Verona. L'Italia del calcio vedrà due gare regolari, ne sono convinto. Ci saranno in campo due società che si giocheranno la salvezza sino all'ultimo pallone, credo che entrambe meriterebbero di restare in A ma non sarà così".

Valori - "Mi piace sapere che il Lecce a livello nazionale è considerato credibile, con dei valori societari e tecnici. Abbiamo fatto una stagione in A proponendo calcio, a volte anche un po' troppo spregiudicato, ma abbiamo lanciato un messaggio preciso, che anche chi gioca per obiettivi piccoli come la salvezza può farlo facendo calcio".

Risorse infinite - "A fine partita con l'Udinese ho visto i ragazzi stremati, senza forze. Sono gli stessi che vogliono essere disponibili anche per domenica sera. Anche in condizioni precarie. E' come se questa squadra incarnasse il DNA dei suoi tifosi: non molliamo niente".

Tifosi - "Il mio grande cruccio è quelo di aver affrontato questo finale di stagione senza la nostra gente. Paghiamo un prezzo altissimo a giocare senza pubblica. Domenica sera il nostro stadio non avrebbe dato respiro al Parma, invece dovremo giocare ancora da soli".

Crescita societaria - "Cresceremo ancora, continueremo a fare le cose per bene: Serie A o Serie B lunedì mattina ci metteremo al lavoro".

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