Editoriali

L'INCHIESTA: "Via del Mare", viaggio nella vergogna

Ecco in quali condizioni è il nostro stadio

LECCE - Questo viaggio di SoloLecce.it nel degrado del “Via del Mare” è il viaggio della tristezza, del colpo al cuore e alle nostre emozioni. Non avremmo mai voluto farlo, ma inutile parlare sempre e solo di allenamenti, di prestazioni, moduli e classifiche, se poi non ci guardiamo un po’ attorno e non vediamo in che squallide condizioni si è arrivati a fare calcio in questa città. Per colpa delle istituzioni pubbliche o del privato lo scopriremo giorno dopo giorno in questa nostra inchiesta che oggi è soprattutto fotografica, perché le foto non sono opinione, ma verità e realtà da sottoporre al lettore.

La dimensione del degrado del nostro amato stadio sono i 3 secchi a tappare i buchi delle pericolose infiltrazioni d’acqua dal tetto della Tribuna Centrale e la gloriosa Curva Sud oramai chiusa da oltre un anno (una vergogna da tenere segreta agli occhi del pubblico, tra erba alta, topi, strutture divelte e abbandonate al degrado).

Già, il nostro amato “Via del Mare”, logorato dal tempo e dall’incuria, dall’assoluta mancanza di ogni manutenzione straordinaria; tenuto lì come un monumento al passato più che come una struttura sportiva per il futuro.

Il viaggio nello scempio inizia dal Piazzale Attilio Adamo; chissà cosa penserebbe il talent-scout a cui è intitolato il parcheggio dello stadio, tra radici di alberi che sfondano l’asfalto, buio e degrado, senza pali di illuminazione e sicurezza. Una volta qui ci venivano le coppiette di notte; ora ai leccesi fa schifo persino portarci le prostitute, in questo scempio di cunette e brandelli d’asfalto, circondati da sicurezza-zero, da nessuna garanzia sulla propria incolumità notturna.

Superata la gabbia dei leoni (tornelli e prefiltraggi) non entri certo ad “Old Trafford”, a Manchester, ma nell’aperta campagna di spazi verdi incolti, vecchi arnesi arrugginiti e cessi rotti (chiamarli bagni sarebbe un complimento, noi preferiamo essere crudi, vanno chiamati con lo schifo che li caratterizza).

Infiltrazioni ovunque, crepe eloquenti che si infilano sopra i pilastri, piastrelle divelte così come gran parte degli scomodissimi sediolini dell’impianto. E risparmiatevi di utilizzare i servizi igienici… (qualora non troviate solo un mucchio di ceramiche distrutte).

Di questa situazione qualcuno deve dare conto alla comunità e a chi paga le tasse come cittadino e il biglietto come tifoso. SoloLecce.it nelle prossime puntate di questa inchiesta sentirà tutte le campane e i responsabili dello scempio. Convinti che non siamo qui solo a snocciolare moduli e formazioni, ma anche con un preciso dovere civico e morale nei confronti di chi ci legge.

Hanno collaborato Matteo Bottazzo e Marco Errico

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