Editoriali

LAVAGNA TATTICA: ora che Lecce? QUATTRO MODULI per un campionato nuovo

Ecco le prospettive tattiche dei giallorossi, a seconda del nuovo mister che verrà

LECCE - Il 4-3-3 è davvero l'unico modulo con cui può giocare il Lecce con questo organico? E' la domanda che da un paio di anni molti tifosi si fanno, anche alla luce dei risultati ottenuti.

Se si dovesse giocare con una linea difensiva bassa, come è stato nelle ultime partite, la risposta è decisamente no. E' parsa evidente la distanza tra reparti, la totale assenza di copertura in fase di transizione, che ha causato ai giallorossi più di qualche brivido nel momento in cui hanno subito delle ripartenze veloci, lasciando in campo aperto i centrocampisti avversari.

Nel caso si decidesse di giocare in maniera più aggressiva e propositiva potrebbe sì tornare ad essere questo lo schieramento ideale, soprattutto alla luce della rosa a disposizione del prossimo allenatore.

Ma se dovesse davvero arrivare l'osannato Cosmi? Il tecnico perugino, lo sanno tutti, è un "guru" del 3-5-2 e della densità. La coperta, in fatto di centrali difensivi, sarebbe però estremamente corta sino al mercato di riparazione e costringerebbe il tecnico ad adattare Ciancio "alla Oddo", nel pacchetto dei tre centrali, dirottando uno tra Di Piazza e Torromino accanto alla punta principale, Caturano (o viceversa Caturano o Torromino accanto a Di Piazza punta centrale). Mancosu e Costa Ferreira, poi, potrebbero fare i trequartisti nella eventualità di un modulo con due interni e un elemento di fantasia dietro alle punte, mentre nel caso di un centrocampo ancora a tre gli stessi elementi potrebbero continuare a fare le mezz'ali, con Armellino o Arrigoni davanti alla difesa.

C'è poi il 4-4-2 "alla Stellone", quello dell'ex tecnico di Frosinone e Bari. Gli esterni bassi resterebbero Di Matteo e Ciancio, con Arrigoni o Tsonev con Armellino in mediana e Lepore (o Costa Ferreira, ma adattatissimo) e Mancosu sulle corsie esterne, ruolo che Mancosu e in parte minore anche Costa Ferreira nel loro passato hanno conosciuto. Davanti solo due maglie, con elementi come Pacilli e Torromino che finirebbero più nelle retrovie delle gerarchie.

Non sarebbe un azzardo del prossimo Lecce un 4-2-3-1 ultraoffensivo con Mancosu e Costa Ferreira (o Pacilli) dietro a Caturano, con l'utilizzo contemporaneo di Torromino e Di Piazza sugli esterni, praticamente con tutte le punte in campo, Arrigoni e Armellino insieme a fare da "scoglio" agli avversari, con la linea difensiva alta per tenerli lontani da Perucchini e giocare estremamente rischiosi, propositivi.

In tutti i casi restano le perplessità sulle mancanze di alternative tra i subentranti, anche per via delle assurde imposizioni della Lega Serie C sul numero degli over nella rosa (le 5 sostituzioni possibili poi non agevolano il compito di qualunque tecnico: o hai una panchina competitiva, poche defezioni e under di qualità o le "rotazioni" riescono difficili).

Una cosa è certa: chiunque arriverà avrà a disposizione delle scelte tattiche da attuare a seconda degli avversari e della "fede" calcistica, ma soprattutto l'arduo compito di dare uno scossone alla classifica e alle motivazioni dei calciatori.

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