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CHEVANTON-SHOCK: "sono stato a un passo dal farla finita. La depressione non si può raccontare, si deve vivere"

Il bomber del Lecce si è raccontato a "La Gazzetta dello Sport", parlando soprattutto dei suoi momenti complicati

LECCE - “La depressione devi viverla, per capirla, non puoi raccontarla: vivendola puoi capire il buio che hai dentro”.

Con la sua sensibilità di ragazzo straordinario Ernesto Javier Chevanton si è raccontato a “La Gazzetta dello Sport”, parlando soprattutto dei momenti difficilissimi di solitudine che ha dovuto affrontare lasciando il calcio, anche e soprattutto per colpa di affetti che sarebbero dovuti stargli accanto e invece l'hanno abbandonato.

“6 mesi dopo aver smesso di giocare non ero più lo stesso, piangevo sempre, volevo soltanto dormire e stavo ore e ore nel letto. Se uscivo fuori non stavo bene, non ero me stesso, sentivo delle fitte al petto e stavo male. Prendevo delle pillole che finivano soltanto per stordirmi, non per farmi del bene. Sono stato a un passo dal farla finita, per fortuna non è successo”.

E ancora: “mi sono fatto aiutare da psicologi, psichiatri, specialisti, condividendo la mia condizione a quella di altri ex atleti. Ne sono uscito così, con il lavoro degli esperti, non certo con chi mi sarebbe dovuto stare accanto e che invece finito il calcio mi ha abbandonato”.

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