LECCE - "Ovviamente, Lei (NOME E COGNOME), non potrebbe fare nè Uomini e Donne nè la pubblicità dei mobili". Detto a un disabile non è il massimo dell'eleganza. Una frase-shock che rischia di costare caro a Giovanni Conversano e alla sua immagine.

Una frase pronunciata forse in preda all'ira nel cuore di una discussione pubblica, su uno dei tanti forum dei social network (FOTO SOTTO): a prendere la parola è l'ex tronista della De Filippi, che per difendersi da alcune critiche espresse da un gruppo di tifosi sulla futura conduzione della popolare trasmissione televisiva "Piazza Giallorossa" risponde alle accuse sulle presunte mai verificate capacità giornalistico-sportive con un post infelice, rivolto al suo interlocutore, che probabilmente non sapeva essere un disabile tifosissimo del Lecce: "ovviamente, Lei (SEGUE NOME E COGNOME DELLA PERSONA) non potrebbe fare nè Uomini e Donne nè la pubblicità dei mobili".

Un brutto scivolone, sperando sul serio che Conversano non abbia avuto la consapevolezza di parlare con una persona diversamente abile, seppur conosciuta da tutti nell'ambiente della tifoseria giallorossa, per il suo legame alla squadra e per la sua passionale fede giallorossa.

Speriamo, dunque, speriamo davvero che l'ex tronista sia semplicemente incorso in una frase infelice, dettata dalla voglia di difendersi, magari con le armi sbagliate, vantandosi della sua presunta bellezza. Siamo certi che si sia trattato di un eccesso d'ira, non certo di un'uscita infelice voluta: Conversano è sempre stato in prima fila nel sociale, ha prestato il volto a campagne per chi è in difficoltà. Non gli fa bene e non è da lui, scivolare su questo terreno.

Conversano si spieghi, chieda scusa, signorilmente. Spieghi ai suoi telespettatori che non era a conoscenza della disabilità del suo interlocutore, che sì, è vero, non potrà fare Uomini e Donne nè fare la pubblicità ai mobili, ma forse non era buon gusto ricordarglielo. Chieda scusa, c'è il margine, lo spazio per chiarirsi. Senza fare la gara a chi è più bello. E' meglio.