MILANO - Voti alti e buone prestazioni complessive per tutta la “squadra” arbitrale di Cremonese-Lecce, nonostante le rivendicazioni di fine gara dei giallorossi, scomparsi dal terreno di gioco dopo 1 tempo e mai più ritrovati nell'intera Pianura Padana per tutto il pomeriggio. Dispersi.

Per la CAN di A e B guidata dall'ex Internazionale Rocchi della Sezione AIA di Firenze e dai suoi Organi Tecnici (Ciampi, Di Liberatore, Gervasoni, Tomasi e Tonolini) non ci sono dubbi: rigore netto per la Cremonese e corretta “chiamata” da parte di Prontera di Bologna al monitor dove Mucera di Palermo ha poi deciso per il calcio di rigore.

Sono informazioni che trapelano in queste ore dai vertici arbitrali che già nei “briefing” dopo-partita, sulle piattaforme “Zoom” e nei confronti incrociati tra gli arbitri della CAN di A e B hanno “battezzato” gli episodi di Cremonese-Lecce così come tutti gli altri episodi controversi del turno di campionato appena andato in archivio.

Per l'AIA siamo nel pieno dell'applicazione regolamentare del protocollo, addirittura al quadrato, al doppio: senza intervento di Prontera poteva scapparci il “chiaro ed evidente errore” e poteva scapparci l'errore fallo in area / fallo fuori dall'area. Ramadani non tocca mai il pallone, il contatto c'è e dunque rientra nella casistica dell'applicazione attuale del protocollo.

Andava convalidato, invece, il gol di Payero annullato da Mucera in campo dopo il contatto Baschirotto-Falcone. Il portiere del Lecce non è mai in possesso del pallone, anzi esce in ritardo, cerca il pallone ma non lo trova, Baschirotto non commette fallo e poi Payero appoggia a porta vuota. La decisione corretta sarebbe stata convalidare il gol della Cremonese, almeno per la lettura dei vertici arbitrali.

Questo errore di valutazione di Mucera è stato considerato sì importante, ma derubricato a meno “pesante” non avendo inciso sul risultato finale.