Cronaca

Dal gol che ha riportato il Lecce in A ai guai: LEVANTO, 13 MESI DI CONDANNA per offese ai Carabinieri

E' arrivata la sentenza nel processo che ha visto coinvolto l'ex centrocampista giallorosso e il figlio

LECCE - 13 mesi di reclusione per lui e 12 per il figlio, per Dario Levanto, 51enne ex centrocampista del Lecce e allenatore (NELLA FOTO SOPRA ALLA GUIDA DEL CASARANO, SOTTO AI TEMPI DEL LECCE). Levanto è stato ritenuto colpevole di aver perso la testa davanti alle forze dell'ordine che avevano fermato il figlio senza casco in motorino.

E' la sentenza del processo di primo grado ai danni dei due, che la difesa fa già sapere sarà appellata immediatamente perchè "poggiata sulle tesi inconsistenti del Pubblico Ministero".

Levanto è uno delle poche decine di leccesi nel club dei centenari in giallorosso, avendo vestito la maglia del Lecce 108 volte, con 3 reti (una anche in A, in casa della Roma).

Levanto, che era nella rosa del Lecce "storico" di Fascetti che sbarcò per la prima volta in A, in cui però si alternava tra i titolari, ebbe poi molta più fortuna in maglia giallorossa nella successiva era Mazzone, segnando anche il gol promozione del Lecce al "Celeste" di Messina in un 1-1 che riportò il Lecce matematicamente in A a fine anni Ottanta.

Secondo i giudici Levanto avrebbe esagerato, mimando di aggredire i Carabinieri agitando contro di loro il casco del figlio, insultandoli ripetutamente. Queste almeno erano le tesi dell'accusa. Ora come detto ci sarà il processo di secondo grado.

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