Cronaca

Il cemento con gli scarti di ILVA, ENEL e CEMENTIR. Miliardi di Euro sulla salute dei cittadini: uno scandalo nazionale. 31 nei guai

La magistratura fa scattare i sequestri a parte degli impianti di tre "colossi" aziendali: producevano e vendevano cemento contaminato

28.09.2017 13:09

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LECCE - Un danno inimmaginabile alla nostra salute, un disastro ambientale di proporzioni gigantesche. Tonnellate di cemento prodotto con gli scarti dei rifiuti pericolosi dell'ILVA e della CEMENTIR di Taranto e dell'ENEL di Cerano e 31 persone nei guai, sotto inchiesta per i reati di traffico illecito di rifiuti e attività di gestione dei rifiuti non autorizzata, ma tutti i reati derivanti dai danni alla salute dell'uomo saranno ulteriormente da definire.

E' il risultato dell'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, che in mattinata ha fatto scattare l'operazione "Araba Fenice", con la Guardia di Finanza di Taranto che è intervenuta all'ILVA e alla vicina CEMENTIR. Oltre al sequestro di parte degli impianti la magistratura ha fatto mettere i sigilli a mezzo miliardo di Euro di ingiusti profitti che avrebbe avuto ENEL.

Secondo i magistrati che sono al lavoro su questa "bomba" ecologica le ceneri leggere vendute alla CEMENTIR sarebbero state prodotte utilizzando non solo carbone, ma anche gasolio e altri scarti delle lavorazioni industriali di ENEL e ILVA. L'uso di questi materiali avrebbe portato alla formazione di un prodotto finale contaminato da sostanze pericolose, derivanti sia dall'impiego di combustibili diversi dal carbone che da processi di denitrificazione a base di ammoniaca. Sostanzialmente ne veniva fuori cemento cancerogeno, dannoso per la salute.

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