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Qui Reggina: come cambia la famiglia ZEMAN. Difesa di ferro e attacco che non segna

Conosciamo la Reggina, prossimo avversario dei giallorossi

REGGIO CALABRIA - 1 sola sconfitta (al debutto stagionale con il Fondi) e poi 5 risultati utili (1 vittoria e 4 pareggi): è il cammino della Reggina di Karel Zeman, figlio del più noto ex allenatore del Lecce (FOTO SOPRA AI TEMPI IN CUI ALLENAVA IL FANO).

Squadra sbarazzina solo sulla carta, visto che il 4-3-3 di stampo "zemaniano" si è tradotto in appena 7 reti fatte e in altrettante subite, segno di un importante equilibrio tattico trovato nonostante la "nomea" super-offensiva di un cognome così pesante.

Gianola e Kosnic rappresentano il "muro" difensivo che garantisce quella copertura decisiva a preservare gli amaranto dalle sorprese in contropiede. Male in avanti, dove Porcino, Coralli e Oggiano non hanno ancora trovato la "vena" realizzativa giusta per esplodere (Porcino e Oggiano hanno comunque regalato l'unica vittoria stagionale, nel sentitissimo derby con il Messina); alle loro spalle c'è il solo Bianchimano utile a gara in corso (arriva dalle giovanili del Milan).

Una formazione praticamente di Serie D, quella calabrese, possiamo dirlo senza essere presuntuosi, ritrovasi in Lega Pro grazie al ripescaggio estivo, senza big e senza nulla del passato di nobile decaduta di quella Reggina che fu di Mazzarri, Pirlo, Baronio o Marazzina.

Una Reggina da battere, dunque, assolutamente alla portata delle individualità del Lecce, che prese singolarmente rappresentano uno scarto di una categoria e mezza sull'organico del "piccolo" Zeman.

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