Editoriali

PANNELLI per non farsi vedere e INTERVENTI SUI GIORNALISTI per non parlare male di FOGGIA. PADALINO, LA NOSTRA DELUSIONE SEI TU

Il nostro editoriale dopo l'esonero del tecnico: vi raccontiamo qualcosa che avreste dovuto già sapere da tempo

LECCE - La nostra delusione più grande ha un nome e un cognome: Pasquale Padalino.

In lui avevamo investito tutto il nostro ottimismo, sbilanciandoci sull'onda del suo entusiasmo nell'accettare la sfida leccese. Con lui abbiamo buttato un'estate a sottolinearne le doti, enfatizzandone la capacità di fare calcio, la dedizione sui campi di allenamento in ritiro, unica testata presente, e in avvio di stagione.

Poi le prime crepe, perchè, si sa, tutte è difficile vincerle...

E per lui abbiamo "perso" qualche lettore, perchè l'abbiamo sostenuto, l'abbiamo difeso, l'abbiamo raccontato e fatto parlare dal primo giorno della trattativa con il Lecce sino alla fine, sino a quando non si è rinchiuso nel suo castello fortificato di colpe, forte di un carattere non facilissimo, molto consapevole di sè e delle sue capacità.

Ma già il 15 febbraio scorso, ben prima di Foggia-Lecce, avevamo capito che c'era qualcosa che non quadrava. E' arrivato il momento di dirlo.

Il 15 febbraio scorso, infatti, SoloLecce.it "usciva", come si dice in gergo giornalistico, con una news di cronaca (nera) del tutto dovuta ai nostri lettori quando si parla di avvenimenti intrecciati al calcio e che riguardano il girone del Lecce. A Foggia, infatti, qualche delinquente e sottosviluppato, lo ripetiamo, nel caso qualcuno volesse definirlo ancora diversamente, aveva appena preso a fucilate la porta di casa del VicePresidente del Foggia, all'apice del momento di crisi dei rossoneri.

Chi doveva attivarsi per chiederci attraverso i canali istituzionali del Lecce di "ammorbidire" il nostro atteggiamento verso i foggiani violenti? Il Sindaco di Foggia? La vittima delle fucilate? La tifoseria foggiana? La Curva foggiana? No, Pasquale Padalino. Roba da pazzi. L'allenatore del Lecce, concorrente all'obiettivo del Foggia, dimostrò in Sala Stampa tutto il suo disappunto verso la nostra presa di posizione contro qualche sottosviluppato, ripetiamo, nel caso qualcuno dovesse ancora turbarsi. Sottosviluppato. Sottosviluppato. Cosa fece SoloLecce.it? Ringraziò della segnalazione del "turbato" lettore e lasciò l'articolo senza cambiare una virgola, titolo compreso (CLICCA QUI, LO POTETE ANCORA RILEGGERE E CONTROLLARE).

Poteva un allenatore così, in un conflitto di interesse mentale con la sua città e che si interessava agli episodi di cronaca nera dei quotidiani on line che marchiavano a fuoco dei semplici delinquenti portarci a fine stagione in maniera serena? E' evidente: no.

Poteva portarci a fine stagione un allenatore (FOTO ESCLUSIVA DI SOLOLECCE.IT, SOPRA) che si faceva mettere i pannelli alle vetrate per non farsi vedere dai tifosi e dalla Curva Nord in un inutile Lecce-Messina, perchè era squalificato? E' evidente: no.

Abbiamo dimostrato tutta la nostra professionalità restando zitti davanti a questo sfacelo, parlando del Padalino tecnico e solo e soltanto difendendolo e proteggendolo dagli attacchi continui provenienti da tutto il sistema solare. Abbiamo fatto il nostro, non abbiamo messo di mezzo la società o gli organismi di tutela della professione giornalistica, nonostante la pesante ingerenza dell'allenatore su quella nostra notizia del 15 febbraio. Abbiamo creduto alla favola della casualità, del nervosismo, dell'adrenalina, del gesto isolato, fatto in buona fede, come quello di abbracciare mezzo Foggia dopo una sconfitta qualche settimana dopo. Abbiamo creduto in lui. Abbiamo fatto gli uomini. Noi.

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