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"FORSE INESISTENTI, MA BEN DOCUMENTATE SI'": un cavillo assolve il Lecce, ma gli "spacciatori" di bugie vendono ricostruzioni comiche

La Commissione Tributaria di Lecce ha assolto la società giallorossa, e non la famiglia Tesoro, dal pagamento della maxi-cartella da oltre 600mila Euro di tasse evase

LECCE - Buon giornalismo impone di saper leggere una sentenza o provarci (talvolta è scritta in italiano, più o meno comprensibile, ma in italiano). Diversamente, la platea dell'analfabetismo è solo quella dei passacarte: ti passo la mia verità di comodo, usala al meglio.

Cerchiamo di fare un po' di chiarezza, allora: l'Unione Sportiva Lecce è stata assolta dal giudizio dinanzi alla magistratura tributaria, la Procura della Repubblica (profilo penale) ora dovrà valutare l'eventualità di dare corso ad indagini penali personali (la responsabilità penale è dei singoli, non delle aziende), ai danni di Savino Tesoro e dei suoi figli per dichiarazione fraudolenta e dichiarazione infedele.

Per il resto la società giallorossa esce di scena grazie a una interpretazione magistrale e in punta di diritto dei suoi legali coordinati dal Presidente Sticchi Damiani. La cartella esattoriale da 614mila Euro di false fatturazioni in era Tesoro torna al mittente, è totalmente respinta.

Perchè? Perchè i rilievi del Fisco "avrebbero potuto indurre ad ammettere un avviso di accertamento per operazioni inesistenti (eventualmente), ma giammai di costi non documentati" (FOTO SOPRA LO STRALCIO DELLA SENTENZA CHE RIPORTIAMO).

Sostanzialmente tutte le triangolazioni di fatture di aziende riconducibili alla galassia Tesoro sono tutte vere, tracciate, hanno spostato soldi da un conto all'altro, hanno visto il saldo delle fatture, hanno seguito un percorso contabile corretto.

Al massimo, sottolineano i giudici tributari, si doveva puntare il dito sull'effettiva realizzazione di questi acquisti perchè non è da escludere che non siano mai avvenuti, che non ci sia mai stata una consegna effettiva del bene, che tutto sia rimasto sulla carta, solo per spostare IVA. Ma non è il motivo di questo accertamento fiscale, dunque va respinto.

Una sottigliezza che ha consentito al Lecce di Sticchi Damiani e ai suoi legali guidati dall'avvocato Maurizio Villani di uscire da questa vicenda con una assoluzione piena.

Ripetiamo: resta ora la facoltà della Procura della Repubblica, anche alla luce di quanto scrive la magistratura contabile, di valutare eventuali indagini penali ai danni dei singoli, di Tesoro e di tutta la famiglia che negli anni ha ricoperto cariche sociali varie nel Lecce, per i reati di dichiarazione fraudolenta e dichiarazione infedele.

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