Editoriali

L'EDITORIALE. Momento delicatissimo, la stampa apre la macelleria. VERGOGNA. Non ci stiamo: DIFENDEREMO IL LECCE ALLA MORTE

Il nostro punto di riflessione dopo due giorni da psicodramma nelle edicole e sul web

LECCE - Dispiace dirlo, ma in questa fase delicatissima quotidiani e siti internet che si intrattengono sulle vicende del Lecce vogliono fare di questa squadra, di questa società, di questa tifoseria (soprattutto) solo e soltanto carne da macello. Ma glielo impediremo. A tutti.

Ingenuamente non avevamo capito da lettori pur navigati come mai alcuni editorialisti locali, uno in particolare ha abbandonato la visione dal vivo delle partite del Lecce da anni 7 (s-e-t-t-e), da un mesetto a questa parte avessero scaricato e messo nel mirino della critica il Presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani.

Ecco, oggi l'abbiamo capito: chi è nato con l'arte e l'abilità di posizionarsi sempre sul cavallo giusto ha buttato a mare il Presidente giallorosso configurando e pregustando, o peggio preparando il terreno fertile per altri scenari o assetti futuri. Sulla pelle del Lecce e dei tifosi.

Totalmente avulso alla realtà leccese, dato per disperso anche da "Chi l'ha visto", ci ha consegnato l'ultima lezione di tifo, di come si guida una società (mica quell'improvvisato di Sticchi Damiani...), di come si allena, di tutto. Con qualche grossa imprecisione, visto che si è perso, il nostro eroe, le assoluzioni degli aderenti al gruppo Ultrà Lecce dal vincolo di associazione a delinquere nell'ultimo processo andato in scena nelle aule giudiziarie del Salento. Meglio dare dei delinquenti a tutti, di default. Tanto chissenefrega.

Nel momento più importante della vita di questo progetto, insomma, una palata di merda sul Lecce, sui suoi tifosi, sulla sua società. Chi nasce con quello stile non può cambiare.

Ingenuamente, poi, e veniamo all'analisi delle problematiche dissociative degli editorialisti della mortazza, on line, non avevamo partecipato a quella lezione universitaria di giornalismo in cui veniva spiegato che in un editoriale mica devi fare delle valutazioni ogettive o dimostrare delle tesi con elementi e fonti alla mano, no, puoi dire tutto e il contrario di tutto, dare sfogo alle fantasie più disparate, tracciare ricostruzioni inventate, da film, tutte uguali e contrarie a loro stesse. Ballano sulla carcassa del Lecce, ora che possono si tuffano col sangue alla bocca più tempestivi degli avvoltoi. Terrorismo mediatico tirato fuori per rianimare un paziente giornalisticamente già morto.

Non ne parliamo poi dell'intervista che sarebbe stata resa al magazine ufficiale del Lecce da Ernesto Javier Chevanton, subito ricusata e rispedita al mittente come falsa dallo stesso ex calciatore. Il disegno perfetto per far passare anche il beneamino del pubblico giallorosso come filo-Chiricò e tenere basse le quotazioni della Curva Nord.

Sono ore difficili, amici lettori, ore complicate per il futuro del Lecce, la posta in palio è altissima: noi ci saremo, nelle notizie, nei fatti, a difendere il Lecce. Ripetiamo: a difendere il Lecce. Non saremo al tavolo di questa macelleria messicana.

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