Editoriali

Quando Salvi scriveva "pezzi di merda infami" lo salvavamo noi: ora per lui siamo i cattivi

Il calciatore si scaglia dalla sua bacheca Facebook contro SoloLecce.it

LECCE - Sì, è vero, pensandoci bene Stefano Salvi ci deve un bonifico: di quelli importanti, anche.

Il suo modo di fare, quello con cui ha pensato bene di rispondere alle sue stesse dichiarazioni ambigue (le smentisse, piuttosto, frasi del tipo "a Lecce avevo finito la passione, ora mi è tornata") è lo stesso modo di fare con cui nel dopo Martina Franca - Lecce di 2 anni addietro aveva utilizzato Facebook per vomitare tutta una serie di insulti a Martina Franca, alla comunità tarantina ed ai tifosi della Valle d'Itria (FOTO SOPRA).

Anche quella volta, come sempre e come ieri, non ci siamo posti il problema di dare o meno la notizia, che Stefano Salvi in persona attraverso il supporto della "intercessione" dell'Ufficio Stampa del Lecce e di altri personaggi della società ci pregò di cancellare immediatamente: il Sindaco di Martina Franca era pronto a denunciarlo e non solo, anche la Commissione Disciplinare della FIGC e la Procura Federale avrebbero potuto tenere il calciatore del Lecce lontano dai campi per un bel po', con una squalifica esemplare. Proprio temendo una squalifica lo stesso Salvi, violando egli stesso le indicazioni dei Tesoro che gli imponevano di non avere con noi nessuna relazione, ebbe modo di contattarci telefonicamente, direttamente. O stiamo inventando qualcosa, caro Salvi? Magliette? Notizie? Esclusive? C'era solo una persona, che aveva interesse a farci "carinerie" o a proporle, per cancellare quella vergognosa infamia seminata on line. E non eravamo noi.

Fu allora che per non danneggiare il Lecce, per evitare a Salvi una squalifica pesante in campionato, che sarebbe stata di fatto "colpa" della nostra notizia, raccogliemmo positivamente i toni patetici, ripetiamo, patetici, con cui ci venne chiesto di cancellare la notizia: abboccammo e togliemmo quel post dal nostro notiziario (FOTO SOPRA, noi conserviamo tutto, caro Salvi), mandando poi on line una notizia sostitutiva con cui il calciatore prendeva le distanze da quel profilo Facebook, disconoscendolo e dicendo che non era frutto della sua mano e che il profilo non era il suo. Probabilmente era il profilo di qualcun altro fidanzato con la sua stessa fidanzata, dando un'occhiata alle altre foto, o del proprietario della stessa macchina distrutta 1 ora prima nel parcheggio del "Tursi" di Martina Franca, la sua. Coincidenze della vita.

Oggi, con lo stesso cuor di leone, Salvi, cambiato profilo Facebook (neanche i perseguitati politici sono costretti a così tante fughe), prova a gettare fumo negli occhi dei nostri lettori, con una serie di affermazioni alla canna del gas, promettendo bonifici a destra e a manca (non si compra lo stile, caro Salvi), senza andare al nocciolo della questione: le sue affermazioni all'arrivo a Castellammare di Stabia sono state infelici, amen, o potevano essere meglio calibrate, nel rispetto del tifoso giallorosso che aveva creduto in lui. Poteva tranquillamente fermarsi alle prime 9 righe delle sue spiegazioni odierne (FOTO SOTTO), con cui è stato chiarissimo nel farci comprendere che a Lecce si è impegnato da morire, e non abbiamo motivo per non crederci, ci abbiamo sempre creduto.

Ci abbiamo creduto anche quando dopo Martina Franca - Lecce lo abbiamo salvato dalla vergogna nazionale, visto che sarebbe finito ovunque, non solo alla Procura Federale ma anche su tutti i giornali del sistema solare, un calciatore professionista che si abbassa a simili affermazioni da osteria.

Saremmo pure piccoli, caro Salvi, ma non abbiamo mai guardato in faccia a nessuno. Anzi, ci devi un favore. Bello grosso pure. Andiamo avanti con la schiena dritta, Lecce ha capito.

Ah, dimenticavamo! Casualmente, coincidenze della vita, Salvi ha le stesse foto caricate sul social da cui ci dona tante attenzioni, oggi, che aveva quel profilo Facebook dal quale il presunto "finto" Salvi si scagliava contro i "pezzi di merda infami" di Martina Franca. E se la Procura Federale ci credesse, che si tratta dello stesso Salvi? E se il Sindaco di Martina Franca ci ripensasse e si sentisse ancora offeso?

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