Editoriali

L'EDITORIALE: grazie, "La Gazzetta dello Sport"! Ci premia per la news su Vucinic, mentre altri si avvelenano

Oggi la versione on line del quotidiano in "rosa" premia la nostra volontà di andare sempre a "caccia" di notizie

LECCE - Il lavoro paga, consumarsi le scarpe a cercare notizie a quanto pare serve.

Oggi, sull'home page della versione on line de "La Gazzetta dello Sport" (CLICCA QUI) il primo riferimento sportivo italiano per numero di letture parla di noi e della nostra intervista a Mirko Vucinic sul suo eventuale ritorno nel Salento (CLICCA QUI PER RILEGGERLA), che avete avuto il privilegio di leggere su SoloLecce.it ben prima dei lettori della "rosea".

Un attestato di credibilità, il segno che continuiamo ad essere sulla strada giusta, quella del consumarci le scarpe a cercare notizie e "friggere" sotto i 40 gradi di Nardò per un'amichevole tra vecchie glorie, pur di "strappare" una battuta a Vucinic, come ha fatto il nostro bravo Matteo Bottazzo.

Non è poco, è bene che lo sappiate, di questi tempi in cui alla conferenza stampa di Meluso, Sticchi Damiani e Rizzo non si presenta neanche (ripetiamo, assente) una nota e avvelenata testata on line dispensatrice di giudizi, preferendo scopiazzarsi in tempo reale la cronaca "live" della conferenza stampa dalle nostre pagine per poi buttare on line la video-intervista di proprietà della società, cercando anche di "nascondere" sotto il tappeto l'assenza clamorosa non citando la proprietà del video, se non in un angoletto remoto di una news.

Questione di stile, del resto quello del sotterfugio per qualcuno è stato sempre di casa. Gli stessi eroi, infatti, sono quelli che nella URL di caricamento delle loro pagine si sono appropriati della dicitura "Unione Sportiva Lecce", una S.p.A. di proprietà di qualcun altro.

E sì, cercando sui motori di ricerca l'Unione Sportiva Lecce si finisce anche altrove, sotto la dicitura "Unione Sportiva Lecce Calcio", prima che la stessa URL si trasformi nel reale nome della piattaforma di informazione.

Piccoli accorgimenti informatici, fa niente se al limite della legalità, non si sa mai si "ruba" qualche click disperato sul Lecce tra una notizia di arredamento (ops, scusate, volevamo dire del Francavilla, notissima squadra leccese), una del Nardò, una del Taranto (altra notissima squadra leccese), una del Botrugno e una del Bagnolo del Salento. E' il noto "giornalismo a la carte", in francese, quello da menù di osteria: fai un'offerta, tiri due spiccioli e parlano di te, poco importa in che categoria giochi.

Finita la pacchia con proprietà compiacenti gli eroi della verità sappiano come stanno le cose: non si sa mai l'Unione Sportiva Lecce (quella vera) chiedesse i danni sospinita da qualche segnalazione (le nostre, possiamo dirlo senza problemi, quando si opera nella legalità dei rapporti, anche contrattuali e di lavoro, si può guardare al mondo con occhi puliti). Occhio, eh. E parlano di click, con questo pedigree al confine con la denuncia per danni e appropriazione indebita di marchi protetti da copyright di una società centenaria, che li spoglierebbe vivi, volesse i danni...: a Roma sintetizzerebbero il nostro pensiero in "hanno la faccia come il culo". Sono senza vergogna, hanno pure il coraggio di parlare.

E pensare che solo due giorni prima le salme erano state esumate dal loculo per farci la morale, incassando due brutte figure su due (la trattativa Meluso-Palermo c'è stata realmente, l'ha detto il diretto interessato, e Turchetta è un giocatore del Lecce, nonostante le convinzioni di principio, giusto per non darla vinta, di cadaveri in avanzato stato di decomposizione).

Sarà un'estate così: da una parte le scarpe consumate di chi andrà in ritiro, a tutte le amichevoli estive, con grande dispendio di soldi e energie, agli ultimi tre giorni di mercato negli alberghi delle trattative (di più non possiamo stare, non ne abbiamo le risorse) e in Coppa Italia TIM dovunque saremo sorteggiati. Dall'altra calce e cazzuola, per ritornare nel loculo tirando gli ultimi calci prima di morire. Perchè non diteci che non è morire saltare la conferenza stampa "principe", più importante, di tutta la stagione. E ci vengono a spiegare il giornalismo...

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