Favola LEPORE, la maglia numero 10, la fascia e 2 reti in 3 partite: "VOGLIO 10MILA ABBONATI"
Parla il capitano, oggi in Sala Stampa: per lui ruolo nuovo e avvio di stagione da urlo
LECCE - 2 gol in 3 partite, con la fascia di capitano al braccio e il numero 10 sulle spalle. I "super-poteri" hanno fatto esplodere Checco Lepore, che oggi si è presentato in Sala Stampa per questa intervista (FOTO SOPRA IN AZIONE AD ASCOLI).
Monopoli nella testa - "Dopo la Coppa Italia abbiamo ripreso bene, ora pensiamo ad arrivare pronti a Monopoli. Le partite di Ascoli e Genova, contro squadre di categoria superiore, ci hanno fatto capire che abbiamo delle qualità, ma nel complesso tutte e 3 le partite giocate sino ad ora sono servite ad accrescere la nostra autostima".
Aspettative - "Sono di Lecce, tutti si aspettano il massimo, devo andare sempre più forte degli altri. So che è una responsabilità, ma lo faccio volentieri, lo devo fare soprattutto per tutti quelli che verranno allo stadio per noi e per la società".
Fiuto - "Sì, mi piace fare gol, ma è merito dei compagni se ho iniziato così forte. Questo nuovo ruolo mi fa stare sempre nel vivo dell'azione: avevo già giocato in questa posizione con Lerda e Bollini, non c'è nessun problema di adattamento".
Capitano - "A Varese l'ho già fatto e abbiamo vinto il campionato, sono grato e onorato di farlo qui, nel mio Lecce. Ringrazio i miei compagni, il mister e la società: non mi mette nessuna pressione fare il capitano, è solo un onore".
Nuovi - "I nuovi si sono trovati subito bene, se devo spendere una parola per qualcuno lo faccio per Fiordilino, un ragazzo giovane ma con grande personalità e talento, che non ha problemi a prendersi già le sue responsabilità nel cuore del gioco".
La partenza - "Sarà fondamentale partite con un ritmo decisamente diverso dallo scorso anno. Bisogna essere tutto l'anno umili in settimana e poi leoni nel campo, menare e correre, giocare a viso aperto".
Il pubblico - "La gente sta facendo un grande sforzo, migliaia di abbonamenti, sarebbe un sogno avere 10mila spettatori fissi che ci spingono in ogni gara interna".
Presagio - "Mi sembra ci sia la stessa compatezza e lo stesso gruppo di quando arrivai, con De Canio, nella stagione 2009/2010: chi giocava faceva bene, chi non gicava aiutava lo stesso, c'era armonia interna, che ci portò al risultato finale".
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