Editoriali

L'EDITORIALE: Strambelli sì, Strambelli no? Mettiamo in ordine tutto, poi noi staremo zitti. Cosa fare?

Ecco la nostra lettura del "caso" del mercato giallorosso: il possibile arrivo del fantasista barese in questo mercato

LECCE - Ci sono tanti modi per parlare la prima (e ultima) volta dell'ipotesi Strambelli al Lecce. Quello che ci viene in mente per primo riporta i nostri ricordi al 16 aprile scorso, il giorno dopo un Matera-Lecce 1-1 sofferto, molto sofferto, in cui chi vi scrive si ritrovò del tutto casualmente a fare colazione in un importante punto d'incontro cittadino lungo Viale dello Stadio, affollato anche di quattro giallorossi. Uno, in particolare, recriminava sull'occasione persa durante la partita per "fargliela pagare" a un tale Strambelli, per il suo atteggiamento in campo, le sue provocazioni, il suo comportamento. Sì, per carità, cose che si dicono, adrenalina post-gara, però c'è un bel però...

Si sa, i baresi sono mercanti per definizione, ti venderebbero due chili di cozze al vibrione spacciandotele per ostriche imperiali, un palazzo sgangherato per un lussuoso condominio o dei mobili scadenti per dei pezzi d'antiquariato. Il commercio e il saper vendere sono storicamente patrimonio genetico delle città di mare. Grandi mercanti, abili commercianti. Del resto, quando è possibile c'è gente che si è persino venduta i derby, figuriamoci cosa non si fa per campare... Siamo certi quindi che Strambelli sia già pronto alle foto di rito, alla sciarpa con cui posare, alle scuse accorate verso i tifosi e alle frasi di circostanza. In tanti le direbbero con in tasca un triennale con una società solida mettendosi alle spalle le incognite di un Matera il cui futuro è tutto da capire.

C'è però un bel però, dicevamo. Due parole, rispetto e ricordo. Lecce è una piazza che merita rispetto e che ha buona memoria, soprattutto dei suoi dolorosi ricordi. Ve lo immaginate Antonio Conte dare disposizioni dalla panchina del Lecce? Magari a guidare l'addio al calcio di Antonio Cassano in maglia giallorossa? No, non ve li siete mai immaginati, perchè avete rispetto e ricordo.

Ecco, non sappiamo se la società giallorossa alla fine sceglierà il trequartista del Matera tra le tre o quattro ipotesi di mercato che sono sul campo. Noi non saremo lì ad osteggiare la scelta nè ad indorare la pillola alla tifoseria. Ci limitiamo a mettere tutti gli elementi sul tavolo, sicuri che la valutazione finale sarà fatta per il bene del Lecce.

Non vogliamo fare quelli che ci vedono meglio o che ci vedono lungo. Con l'aneddoto con cui abbiamo aperto questo editoriale però vogliamo solo mettere sul piatto le oggettive complicanze ambientali che si porta dietro un'operazione che anche tecnicamente, a dirla tutta, non è che sia esente da incognite. Strambelli va oltre i trent'anni, le solite due-tre panchine se l'è fatte anche quest'anno per scelta tecnica, è sempre in ballottaggio in un contesto "inferiore" al Lecce e non brilla per continuità di rendimento, mentre il caratterino è il suo forte (non gioca da due giornate per un rosso diretto con la Casertana in casa, una gomitata senza senso ad un avversario). Insomma, a chi giova questa operazione...?

Si dirà, Liverani ha indicato in ordine di preferenza gli arrivi di Rosina, Chiaretti, Strambelli, Perrulli o Bellomo. Questo ci risulta da fonti certe, come ci risulta altrettanto con certezza e da ambienti societari che lo stesso Rosina avesse raggiunto un accordo sulla parola con il mister giallorosso, prima che saltasse il "banco" con Bollini a Salerno. Un fatto che ha cambiato tutto.

Si dirà, inoltre, che Liverani è stato capitano della Lazio da tifoso della Roma, superando le iniziali diffidenze ambientali per diventare una "bandiera" biancoceleste. Sì, ma senza trenini. Rispetto e ricordo, non dimentichiamolo.

Rispetto e ricordo lo avranno certamente in Curva Nord, dove non mancherà una presa di posizione domenica pomeriggio con il Matera in Coppa Italia di Serie C. In un senso o nell'altro, non lo sappiamo, non siamo a conoscenza di riunioni, di decisioni e nè vogliamo indirizzare la tifoseria, dunque neanche indagheremo come nostro costume, per non passare per arruffapopoli. Registreremo il fatto come evidenza di cronaca. Vedremo, vedremo...

La società faccia la scelta, dunque, ha in testa la B come noi, certamente i soci arriveranno alla decisione giusta per vincere il campionato e noi siamo pronti come se niente fosse alle frasi di circostanza ed alle bellissime esultanze che saprà inventarsi Strambelli. Però era importante mettere tutti gli elementi sul tavolo.

Rispetto al "caso" Rizzo in cui abbiamo probabilmente esagerato con le ingerenze, "sparando" altissimo e contribuendo certamente ai tormenti del tecnico (ma sotto ai nostri occhi c'era un Lecce indecente), questa volta siamo in ballo, troppo in ballo, ci interessa la B. I protagonisti di questa vicenda facciano il bene del Lecce, l'ambiente potrà non capire ma accetterà.

L'importante sarà spiegarlo a quei quattro del bar di apertura di questo nostro lungo e noioso editoriale. Spiegatelo a loro, sono ancora tutti qui...

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